Il Consiglio Nazionale di Notariato, con lo studio n. 17-2013/I del 16 gennaio 2013, ha affrontato il tema della trasformazione eterogenea atipica e, in particolare, della trasformazione di società in trust.
Dopo una sintetica esposizione sull’istituto della trasformazione eterogenea atipica, il CNN si è soffermato sul tema dell’utilizzabilità dell’istituto della trasformazione eterogenea per trascorrere da una società ad un trust con lo scopo, ad esempio, di ottimizzare la liquidazione della società ovvero di eliminare dal mondo giuridico una società (es. di comodo) per destinarne il patrimonio ai beneficiari di un trust familiare.
In entrambi i casi, com’è evidente, non vi è alcuna esigenza di salvaguardare la continuità dell’organismo produttivo costituito dall’azienda sociale. La trasformazione verrebbe utilizzata in una delle sue possibili declinazioni funzionali, costituita dalla “soppressione dell’ente senza liquidazione, senza preventivo appuramento ed estinzione delle passività”. In altri termini la trasformazione di società in trust avrebbe la stessa funzione della trasformazione in comunione di azienda, costituendo essa un’alternativa alla liquidazione estintiva della società.
In particolare, il CNN ha sviluppato la configurabilità di quattro diverse fattispecie avente ad oggetto: a) la trasformazione di società in trust che preveda quale trustee un terzo e beneficiari i soci medesimi; b) la trasformazione di società in trust che preveda quale trustee un terzo e beneficiari estranei rispetto ai soci (da soli o in aggiunta ai soci medesimi); c) la trasformazione di società in trust che preveda quali trustee i soci e beneficiari gli stessi soci e ulteriori soggetti; d) la trasformazione di società in trust di scopo.
Il CNN arriva a concludere la fattibilità di tali operazioni, ma tendenzialmente è portato ad escludere che la fattispecie denominata “trasformazione di società in trust” rientri nel paradigma normativo della trasformazione eterogenea (atipica). Pertanto, l’analisi prosegue sulle eventuali soluzioni percorribili per giungere al medesimo risultato senza violare le norme imperative in materia di liquidazione della società e sul trattamento tributario legato ad ogni singola fattispecie sviluppata.
Lo studio del CNN non solo mette in evidenza la circostanza che lo strumento del trust sta attirando sempre di più l’attenzione degli operatori giuridici, ma anche che lo stesso si dimostra sempre versatile, efficiente e di rapida soluzione per affrontare e risolvere le questioni più disparate, con sicurezza ed affidabilità.