Il Blind Trust della Salernitana Calcio per partecipare al Campionato di Serie A 2021/22
Il caso Lotito-Salernitana Trust ha recentemente portato alla cronaca sportiva, e non solo, l’istituto giuridico del Trust, suscitando l’interesse anche dei non addetti ai lavori.
Ma andiamo per gradi.
Di Trust ormai se ne parla tanto ma, realmente, la conoscenza dei risultati concreti che questo strumento permette di raggiungere è ancora limitata.
L’iter è quello conosciuto: si trasferiscono beni ad un Trustee affinché li amministri nell’interesse di uno o più beneficiari oppure per uno specifico scopo.
Ma quali possono essere gli scopi concreti che un Trust può perseguire?
E proprio a questa domanda risponde il Trust istituito dai proprietari dell’U.S. Salernitana 1919.
L’istituzione del suddetto Trust è finalizzata all’iscrizione dell’U.S. Salernitana 1919 alla massima serie di calcio italiana, diversamente non concessa dai regolamenti federali della Lega Calcio.
A causa delle plurime cariche rivestite dalla propria dirigenza.
Il Blind Trust come soluzione per la Salernitana Calcio
Le norme federali, infatti, vietano che un medesimo soggetto sia presidente o proprietario di più di una società calcistica iscritta al campionato di calcio di Serie A.
Uno dei proprietari della Salernitana, sig. Claudio Lotito, essendo altresì Presidente della S.S. Lazio, altra società calcistica militante in Serie A, sarebbe stato in chiaro conflitto di interessi.
Il Salernitana Trust, nel quale i due Trustee nominati amministreranno la Società, è appositamente volto al superamento del suddetto conflitto di interessi ascrivibile al sig. Lotito.
I Blind Trust come questo vengono spesso istituiti da soggetti con cariche societarie o politiche.
La finalità è quella di evitare che le scelte fatte in funzione della carica rivestita vengano influenzate da interessi personali, in aperto conflitto di interessi.
Tuttavia è, in ogni caso, una tipologia di Trust sfruttabile da chiunque si trovi in situazione di conflitto di interessi. Anche di natura differente rispetto a quella individuata nel caso Lotito-Salernitana.
Il Trustee di un Blind Trust gestisce i beni sino alla scadenza di un termine previsto o al verificarsi di una condizione (come la cessazione della carica rivestita).
In tal modo si permette il superamento del conflitto in essere, soprattutto laddove sia temporaneo e non cronico.
Questo tipo di Trust permette di raggiungere la finalità di indipendenza richiesta dalla Lega Calcio: il disponente, sig. Claudio Lotito, infatti non conoscerà i termini e modi con i quali i Trustee gestiranno il patrimonio in Trust, ossia la squadra di calcio stessa.
Pertanto, nel suo agire, il sig. Lotito non potrà favorire la Salernitana, né tanto meno l’altra società calcistica di cui è Presidente, ossia la S.S. Lazio.
Infatti è stato approvato dalla FIGC solo dopo aver valutato l’indipendenza anche in termini di autonomia economica del Trust rispetto al sig. Lotito.
Blind Trust per la Salernitana Calcio, uno scopo chiaro
Il Trust dell’U.S. Salernitana 1919 è volto a ‘traghettare’ la Società sino alla vendita della stessa da parte dei Trustee ad un soggetto diverso dal sig. Lotito entro il 31 dicembre 2021, così da elidere definitivamente il conflitto di interessi sorto.
L’istituto del Trust, e in particolare questa specifica tipologia di Trust, è quindi particolarmente idoneo a supportare anche esigenze di questo tenore e natura.
Senza questo strumento il sig. Claudio Lotito sarebbe dovuto intervenire in maniera più drastica per dirimere la vicenda.
In particolare avrebbe dovuto:
(i) cedere la proprietà della Salernitana Calcio (o della S.S. Lazio) prima di presentare l’iscrizione delle squadre al campionato di calcio di Serie A; oppure
(ii) decidere quale delle due squadre escludere dalla partecipazione al massimo campionato calcistico italiano per l’anno 2021/2022.
L’utilizzo attento dello strumento Trust, ancora una volta, ha permesso di raggiungere un obiettivo che soddisfa tutti i ‘giocatori della partita’.
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